Terzo mandato, De Luca dalla Bit di Milano: «Una grande idiozia inventata dai parassiti di Roma»
«Una grande idiozia, inventata dai parassiti che vivono a Roma e non hanno il consenso neanche della madre». È così che oggi a Milano, a margine della inaugurazione della Borsa Internazionale del Turismo, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha definito la questione del terzo mandato. Che, a suo giudizio, «è una delle prove di ipocrisia e di fariseismo che abbiamo in Italia. C’è gente che ha non il terzo mandato, il trentesimo mandato. E dà pure fastidio», ha detto il governatore della Campania in riferimento ai parlamentari di lungo corso e con ogni probabilità anche ai compagni di partito del Pd.
De Luca era a Milano per tagliare il nastro del padiglione della Regione Campania che rilancia un’etichetta già varata negli scorsi anni: «Campania divina». Nel corso della manifestazione ha incrociato, posando con loro per foto di rito, anche la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, e il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, con il quale ha scambiato qualche battuta con tono amichevole e distensivo. Ma è stato alla domanda sul terzo mandato che ha ritrovato verve e voglia di attaccare.
«Si può andare a casa anche dopo un solo mandato»
«Il problema che si pone è di sostanza: quando bisogna decidere il destino di un territorio, chi decide? I parassiti che vivono a Roma o i cittadini che vivono in quel territorio e hanno il diritto di valutare chi governa?», ha osservato De Luca. E ancora: «Il terzo mandato è un’idiozia anche per un altro motivo. La concentrazione di potere? Abbiamo avuto la dimostrazione che si può andare a casa anche dopo un mandato perché i cittadini valutano. Quattro mesi fa c’è stata l’elezione in Umbria, la presidente uscente, dopo un mandato, è stata sconfitta. Da noi, in Campania, dopo un mandato è stato sconfitto. Quindi – ha aggiunto – sono tutte motivazioni ridicole, assurde, ipocrite, che hanno due cose in comune: primo, l’indifferenza ai territori; questi se ne infischiano del destino dei territori; la volontà di chiudere la bocca ai cittadini, non far pronunciare i cittadini e far decidere le caste, i privilegiati che stanno a Roma».
De Luca ha spiegato: «Noi siamo contro questo doppio orientamento. Noi siamo per dare la parola ai cittadini e siamo per prendere come punto di riferimento quando parliamo di politica le persone di carne ed ossa, i problemi concreti, non le chiacchiere, le alleanze, le coalizioni, un candidato a me e un candidato a te. Siamo arrivati a prima della prima Repubblica. Oggi, l’unica attenzione è su come spartirsi i candidati nelle varie sedi istituzionali, una vergogna», ha concluso De Luca.